Oreste Labò (1865 - 1929)

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Oreste Labò (Piacenza 1865 - Milan 1929) è stato uno scultore italiano del XIX secolo.

Nato a Piacenza il 2 agosto 1865; iniziò col frequentare l'Istituto Gazzola di Piacenza dove fu allievo di Gaetano Guglielmetti e di Bernardino Pollinari; passò poi a Brera dove ebbe quali maestri Francesco Barzaghi, Francesco Confalonieri ed Enrico Butti. Acquistò buona fama partecipando all'Esposizione milanese di Brera dell'anno 1891 con l'opera "Morte di Torquato Tasso", dall'accurata e caratteristica modellazione. Nel 1898 l'architetto Luca Beltrami gli affidò l'incarico di eseguire le decorazioni del Palazzo delle Assicurazioni Generali di Milano, opera in cui Oreste Labò mostrò la sua adesione al Liberty. Svolse la sua attività prevalentemente a Milano e in Lombardia, eseguendo numerosi lavori, come la statua del Nettuno per la facciata dell'Acquario civico ed i monumenti ai Caduti a Busto Arsizio, Castelnuovo Bocca d'Adda, Caprino Bergamasco, Vizzola Ticino e Brianzola.

Nella sua Piacenza egli eseguì per il Giardino pubblico Regina Margherita il busto di A, Genocchi ed il monumento al poeta Valente Faustini, con la famoso figura della "Batusa", simbolo della fiera e nobile anima del popolo di Piacenza; un bozzetto in gesso di questo monumento è nel Museo civico di Piacenza. Inoltre, egli eseguì il ritratto di Felice Cavallotti nel porticato della Biblioteca Comunale di Piacenza e quello di Cesare Battisti. Lavorò moltissimo nel campo funerario, dando il meglio della sua genialità. Nel Cimitero monumentale di Milano vi sono molte sue notevoli opere: l'edicola Broglia col gruppo "Cristo e l'umanità", la tomba di Santino Molinari, la tomba Belgè, eseguita dal Labò in collaborazione con Felice Bialetti con "La mietitura", le tombe Brusati, Gallieni, Sacchi, Cipelli e altre.

Di lui è stato scritto dall'ottimo critico d'arte Ferdinando Arisi: "È un artista che nella schiera folta degli scultori del suo tempo occupa un posto di primo piano per le sue notevoli qualità: unisce a una viva sensibilità una conoscenza tecnica eccezionale, che gli consente di ottenere dalla materia ciò che vuole. I suoi limiti, i suoi difetti sono quelli del tempo: spesso cade in un simbolismo vuoto che infirma irrimediabilmente l'opera nel suo nascere". Oreste Labò è morto a Milano il 24 gennaio 1929.

FONTE: Gli scultori italiani di V.Vicario

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